Dieta e Disabilita’

Pubblicato il 6 Febbraio 2021

L’APPROCCIO AL NUOVO REGIME ALIMENTARE

Trascorsi ormai più di cinque anni dal nostro primo giorno in “Agor” è tempo di tracciare qualche bilancio. Il ricordo va al nostro primo approccio in struttura, quando oltre ai tanti suggerimenti per aiutare Teresa nel suo percorso di riabilitazione, la dottoressa Bruna e il suo staff ci ripetevano sempre “… dobbiamo sistemare urgentemente l’intestino”….  “ma come dobbiamo sistemare l’intestino?” ci chiedevamo dubbiosi… “tra le tante problematiche di nostra figlia dobbiamo preoccuparci anche dell’intestino?”. L’incertezza però lascio ben presto il passo alla fiducia, convinti che questa potesse essere un’ulteriore strada da percorrere per il bene di nostra figlia. 

I primi suggerimenti che ci furono dati circa l’alimentazione di Teresa miravano ad alleggerire notevolmente il processo digestivo con tutti gli organi interessati oltre a dare le corrette informazioni al cervello. Ci fu consigliato di togliere il latte vaccino e i suoi derivati, provare a fare a meno del glutine, puntare su cibi fatti in casa, prediligere pesce, carne, uova, legumi e verdura ai carboidrati. Cercammo di portare a casa quante più informazioni possibili, sapendo che il percorso non sarebbe stato facile dovendo, inoltre, situazione non trascurabile, sfondare anche il muro d’indifferenza dei familiari e amici, che non si smuovevano dalle loro posizioni e convinzioni, soprattutto dalla consolidata idea di crescita dei bambini “a latte e biscotti”.   

L’inizio non fu facile. Tra i tempi già ben scanditi del percorso da intraprendere con Teresa, bisognava organizzare il nuovo regime alimentare, dalla spesa alla preparazione degli alimentati fino alla loro conservazione. Annalisa, la mamma di Teresa, iniziò a prendere confidenza con la nuova alimentazione, a dosare tutti gli alimenti in base alle famiglie biologiche. Trovare il giusto compromesso con le consistenze che permettevano a Teresa di avere una valida masticazione. Insomma non c’era da annoiarsi


LE PATOLOGIE NON PATOLOGIE. IL REFLUSSO NEUROLOGICO E LE CRISI EPILETTICHE

Tra i tanti problemi che affliggevano Teresa nei suoi primi anni di vita, il reflusso gastrico era trai più insidiosi da sconfiggere; ogni cosa ingerita non veniva trattenuta. Teresa non riusciva a riposare mai. Gli specialisti a cui ci eravamo rivolti, dopo tante indagini andate a vuoto, avevano diagnosticato un reflusso dovuto alle condizioni neurologiche della piccola Teresa. L’unico palliativo poteva essere un ciclo, senza soluzione di continuità, dei noti farmaci inibitori di pompa, antiacidità etc… etc… 

Medesima situazione accadeva con le crisi epilettiche. La piccola aveva nel corso della giornata numerosi fenomeni di rigidità e sobbalzi accompagnati ad urla. Non ricordiamo più il numero esatto degli EEG a cui sottoponevamo Teresa. Il responso era sempre lo stesso…. “non si registrano chiari episodi epilettici, tracciato ipovoltato. Si consiglia terapia antiepilettica”. Siamo partiti da un farmaco per giungere poi ad un mix di quattro per tenere a bada queste crisi. L’unico obiettivo fu quello di avere una bimba spenta priva di qualsiasi reazione agli stimoli! 

Altra problematica era rappresentata dalle continue infezioni alle vie urinarie da cui Teresa era perennemente afflitta. Le terapie antibiotiche e antibatteriche che ci suggeriva il pediatra duravano al massimo una settimana, al suo termine ricompariva l’infezione.


I RISULTATI DELLA DIETA

Dopo un po di mesi di dieta, il risultato più veloce e sorprendente fu il miglioramento del reflusso. Il cambio di regime alimentare permise subito a Teresa di trattenere i cibi, avere una digestione migliore e soprattutto poter riposare sempre più ore durante la notte. Le “crisi epilettiche” iniziarono ad essere sempre in numero minore. Iniziammo a scalare i farmaci nel dosaggio, a toglierne prima uno, poi due, poi tre per poi finalmente eliminarli tutti. Nonostante avessimo una tremenda paura per quello che per alcuni medici era un vero e proprio azzardo, ci rendemmo conto che quelle erano si delle “crisi”, ma di dolore; la povera Teresa non riusciva a gestire il minimo fastidio intestinale, un pò di aria o feci accumulate. Altra vittoria importante fu la capacità di sconfiggere le infinite infezioni da “Escherichia coli” che affliggevano Teresa. Anche in questo caso andava cambiata la strategia. Non bisognava combattere l’infezione ma la sua causa, che anche in questo caso era riconducibile ad un malfunzionamento dell’intestino. La strada ormai era tracciata, bisognava solo insistere nel capire quale alimento o associazioni di alimenti fossero dannosi per Teresa. In questo fu molto di aiuto la stesura di un diario quotidiano in cui venivano registrati tutti i pasti di Teresa cercando di associare le sue reazioni, positive o negative nei giorni precedenti o successivi. In conclusione, quello che sembrava un aspetto marginale nel recupero psicofisico di Teresa, oggi è assoluto protagonista. L’alimentazione corretta è la miglior alleata di Teresa, l’ha resa serena e sorridente e quando non lo è sappiamo che qualcosa nel suo menù andrà rivisto. 

Annalisa Mappa e Antonello Altobello

Genitori di Teresa